Denuncia all'ex datore di lavoro, attenzione alla tempistica - informativasindacale.it
Un avvocato molto conosciuto spiega di quanto tempo dispone il dipendente per denunciare il suo ex datore di lavoro.
Chi conosce un po’ come funziona il mondo del lavoro negli Stati Uniti non può che rivalutare il sistema di tutele dei lavoratori garantito dalla Costituzione italiana e dall’impianto normativo della legislazione sul lavoro. Questa articolazione serve a tutelare la parte più debole del rapporto lavorativo, a cominciare dal diritto ad avere una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro.
Il salario insomma deve bastare a garantire una vita dignitosa al lavoratore e alla sua famiglia. Ci sono poi altri diritti come la parità tra uomo e donna e il divieto di licenziamenti ingiustificati e discriminatori, con tanto di obbligo di reintegro e risarcimento del lavoratore ingiustamente lasciato a casa. Il CCNL poi stabilisce le condizioni minime in ogni settore lavorativo in termini di stipendio, orario di lavoro, ferie e indennità.
A vigilare pensano l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e l’INAIL. C’è inoltre la possibilità di ricorrere al Giudice del Lavoro per vedersi riconoscere i diritti negati. A questo proposito un noto avvocato, molto conosciuto sul web, ha ricordato che esiste la possibilità di denunciare l’ex datore di lavoro anche a distanza di tempo. Ma attenzione, la tempistica non è illimitata.
I frequentatori dei social avranno sicuramente visto qualcuno dei mini video di Angelo Greco, l’avvocato più famoso del web. Stavolta l’avvocato Greco si è soffermato sulla denuncia spiccata nei confronti dell’ex datore di lavoro. Uno dei suoi follower ha chiesto lumi sulla possibilità di denunciare l’ex datore di lavoro anche a distanza di un anno dal licenziamento o dalle dimissioni volontarie.
L’esperto legale ha spiegato che in alcuni casi è possibile anche presentare denuncia a una distanza maggiore di un anno. In altri invece i margini di tempo per la denuncia sono più ristretti. Ci sono ad esempio cinque anni di tempo per far valere un proprio credito nei confronti dell’ex datore di lavoro. La denuncia può partire dal mancato pagamento dello stipendio o degli straordinari.
Ma si può denunciare anche il datore di lavoro che non ha corrisposto il TFR o per vita di un inquadramento scorretto. La tempistica sale addirittura a dieci anni in caso di mobbing o di usura psicofisica. Diverso invece il caso dei danni derivati da un licenziamento illegittimo. In questo caso il limite di tempo è nettamente inferiore. Ci sono soltanto 60 giorni di tempo per contestare un licenziamento illegittimo, che decorrono dal momento in cui è arrivata la lettera di licenziamento. Nei successivi 180 giorni bisognerà poi avviare il ricorso.
In altre situazioni, fa presente l’avvocato Greco, ci sono tre mesi per denunciare l’ex datore di lavoro. Parliamo dei casi di denuncia penale (per esempio quando un datore spia illegittimamente i dipendenti con telecamere nascoste o in caso di minacce di licenziamento). Invece sono sei i mesi a disposizione per denunciare il reato di maltrattamenti continui.