Diritto e Lavoro

Il mio commercialista ha sbagliato ma ho pagato io: bisogna sempre controllare questi dati

Attento, se non controlli questi dettagli potresti incorrere in sanzioni per colpa del tuo commercialista. Ecco cosa sapere.

Anche se hai affidato la tua dichiarazione dei redditi al commercialista potresti non essere al sicuro. Ebbene sì: secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione la fiducia non basta. Anche se il tuo consulente fiscale commette un errore potresti essere tu a pagarne le conseguenze.

Una storia come tante, ma con un epilogo che fa riflettere. Ecco cosa è successo e perché oggi più che mai è fondamentale vigilare attivamente sulla gestione fiscale, anche se a occuparsene è un professionista. Non una bella notizia di certo, ma tant’è…

Occhio all’operato del tuo commercialista: perché devi sempre controllare

Tutto è nato da un controllo dell’Agenzia delle Entrate. Un contribuente si ritrova accusato di non aver presentato la dichiarazione dei redditi. Peccato però che lui quella dichiarazione l’aveva affidata al commercialista, come fanno migliaia di persone ogni anno.

Il guaio è che il professionista aveva dimenticato di inviarla. Anzi, per dirlo meglio non aveva adempiuto agli obblighi a causa di disorganizzazione interna al proprio studio. Una leggerezza che è costata cara. L’Agenzia ha ricostruito il reddito mancante e ha notificato al cliente un avviso di accertamente. Con tanto di sanzioni, ovviamente. Anche se il commercialista ha ammesso le sue responsabilità, il danno era ormai fatto.

Ecco come dovresti sempre comportarti – informativasindacale.it

Al che il contribuente, convinto della propria buona fede, ha deciso di fare ricorso invocando una norma precisa: l’articolo 6 del D.Lgs. 472/1997, che esonera dalle sanzioni chi dimostra che la violazione è dipesa esclusivamente da altri.

Alla fine la questione era chiara: era stato il commercialista a sbagliare, quindi come poteva essere lui il colpevole di tutto? Invece, con grande rammarico del contribuente, la Cassazione ha rigettato il ricorso adducendo come “scusa” un fatto semplice quanto agghiacciante nella sua durezza: delegare non significa rinunciare al proprio dovere di vigilanza. 

Secondo i giudici, anche se il commercialista ha evidentemente sbagliato, resta fondamentale il poter dimostrare di aver attentamente sorvegliato la sua attività. Senza prove concrete di questa vigilanza non si può parlare di totale estraneità alla violazione. In pratica la legge non ti chiede solo di scegliere un professionista affidabile ma di sorvegliarlo il più possibile, tipo la maestra con gli alunni. Bisogna controllare ricevute, invii telematici e scadenze, seguendo in pratica ogni passo del suo operato.

Ecco quindi che è sempre meglio adottare una serie di pratiche specifiche per proteggersi. Ricorda di chiedere sempre conferma scritta degli adempimenti richiesti e conserva tutte le ricevute. Pretendi un riepilogo periodo dell’attività svolta e tieni d’occhio le scadenze fondamentali.

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Ilaria Broglio