
Controlla sempre la tua PEC - (informativasindacale.it)
È fondamentale controllare l’indirizzo PEC per evitare conseguenze negative. Assicurati che l’email sia attiva e con spazio sufficiente
La Posta Elettronica Certificata (PEC) è diventata un elemento fondamentale per professionisti e aziende in Italia. Negli ultimi anni, la sua importanza è cresciuta in risposta a normative che obbligano specifiche categorie a possederne una. Recentemente, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) ha sottolineato la necessità di monitorare regolarmente il proprio indirizzo PEC. Ma quali sono le ragioni di tale necessità e quali conseguenze possono derivare dalla sua trascuratezza?
Per professionisti e aziende obbligati a disporre di un indirizzo PEC, le comunicazioni da parte dell’AdER, comprese le cartelle esattoriali, avvengono tramite questo strumento. La PEC non è solo un mezzo di comunicazione, ma rappresenta anche una forma ufficiale di notifica, equiparata a una raccomandata tradizionale. Pertanto, è cruciale che i titolari di un indirizzo PEC controllino regolarmente la loro casella di posta per evitare di perdere importanti notifiche.
Cosa fare per evitare sanzioni
Trascurare il controllo della propria casella PEC può comportare conseguenze gravi. Se un atto viene notificato tramite PEC e il destinatario non riesce a riceverlo (per esempio, a causa di mancanza di spazio o di un indirizzo errato), l’AdER effettua un secondo tentativo dopo sette giorni. Se anche questo fallisce, l’atto viene depositato telematicamente nell’area riservata del portale gestito da InfoCamere. Questo processo non solo complica la situazione, ma introduce anche rischi in termini di scadenze e sanzioni.

Il deposito telematico rimane visibile per 15 giorni sul portale, e il destinatario riceve una raccomandata senza avviso di ricevimento. È quindi responsabilità del destinatario scaricare l’atto utilizzando una password, richiedibile attraverso il portale di Infocamere o presso un ufficio territoriale dell’AdER. La mancata ricezione di una notifica può trasformarsi in una vera e propria trappola burocratica, con il rischio di perdere termini importanti per ricorsi o pagamenti.
Per evitare sanzioni, l’AdER suggerisce di seguire alcune buone pratiche:
- Controllo regolare della casella PEC: Consultare frequentemente la propria posta elettronica certificata è fondamentale per rimanere aggiornati sulle comunicazioni dell’AdER.
- Verifica della registrazione dell’indirizzo: Assicurati che l’indirizzo PEC sia correttamente registrato presso la Camera di Commercio o l’Ordine professionale e presente negli Indici Nazionali degli Indirizzi PEC (INI-PEC).
- Conferma dell’attivazione dell’indirizzo: Controlla che l’indirizzo PEC sia attivo e operativo, verificando anche i pagamenti ai gestori di PEC.
- Controllo dello spazio disponibile: Assicurati che ci sia spazio sufficiente nella casella PEC per ricevere nuove comunicazioni.
L’uso della PEC non è solo un obbligo legale, ma rappresenta anche una scelta sostenibile e conveniente. Infatti, l’utilizzo della PEC riduce significativamente il consumo di carta, contribuendo alla tutela dell’ambiente. Per l’AdER, la PEC è un metodo economico e veloce per effettuare notifiche, garantendo tracciabilità e certificazione della data di invio e ricezione degli atti. Questo offre al contribuente una maggiore sicurezza riguardo alle scadenze, sia per pagamenti che per eventuali ricorsi.
Monitorare regolarmente la propria casella PEC non è solo un dovere, ma una strategia di prevenzione contro possibili sanzioni e complicazioni burocratiche. Essere proattivi nella gestione della propria posta elettronica certificata permette di rimanere informati e di reagire tempestivamente a eventuali atti o comunicazioni da parte dell’AdER, evitando problematiche future che potrebbero rivelarsi onerose e frustranti.