Economia

Non pagare tasse inutilmente: ecco come richiedere il rimborso TARI 2025 (e capire se ti spetta)

Sai che puoi ricevere il rimorso della TARI? Non pagare tasse a vuoto, ecco come chiedere i tuoi soldi indietro. Il procedimento è molto semplice.

Ogni anno i contribuenti si trovano a dover fare i conti con la TARI, la tassa sui rifiuti, senza sapere che in alcuni casi è possibile chiedere un rimborso della somma versata. Ma chi può beneficiarne nel 2025 e quali sono i passaggi da seguire per ottenere l’ambito rimborso?

Ecco una guida chiara e semplice per capire se si ha effettivamente diritto a un rimborso della spesa e come fare per presentare la domanda.

TARI, cosa fare per ottenere subito il rimborso

Partiamo col presupposto che ci sono due situazioni nelle quali è davvero possibile richiedere il rimborso della TARI. Il primo caso riguarda il pagamento in eccesso. Se infatti il Comune ha calcolato in modo errato la tassa e l’importo pagato è superiore al dovuto, si ha diritto a richiedere la somma versata in eccesso.

Il secondo caso riguarda eventuali disservizi. In casi di mancata raccolta dei rifiuti o interruzioni prolungate del servizio che abbiano causato danni o situazioni di pericolo per la salute, è possibile ottenere una riduzione fino all’80% della TARI secondo quanto stabilito dalla Legge 147/2013.

Occorre prestare particolare attenzione a eventuali errori prodotti nel calcolo della TARI. Forse pochi sanno che la tassa in questione si compone di quota fissa e una variabile. La quota fissa è determinata dalla superficie dell’immobile e dal numero di occupanti; quella variabile è calcolata in base al numero di persone residenti.

Due situazioni in cui puoi richiedere il rimborso – inormativasindacale.it

L’errore più frequente commesso dai comuni è quello di applicare la quota variabile anche alle pertinenze (box, garage ecc) quando in realtà andrebbe applicata solo sull’abitazione principale. Questo porta dunque i cittadini a pagare, a volte, più del dovuto.

Entro quanto (e come) chiedere il rimborso

Il diritto al rimborso si prescrive dopo 5 anni a partire dal giorno in cui è stato effettuato il pagamento. È quindi importante controllare tempestivamente le bollette della TARI ricevute per controllare eventuali irregolarità o somme pagate per errore.

Essendo un tributo locale, la richiesta di rimborso va presentata direttamente al proprio Comune. La richiesta può essere inoltrata online sul sito ufficiale del Comune compilando l’apposito modulo per il rimborso TARI oppure la richiesta può essere fatta di persona, recandosi presso gli sportelli degli uffici del Comune.

Se la richiesta viene respinta, il contribuente che ritiene invece di aver ragione può presentare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale entro 60 giorni dalla comunicazione del diniego. Chiaramente è fondamentale allegare tutta la documentazione, compresi gli avvisi di pagamento TARI, per dimostrare l’errore o il disservizio.

Published by
Ilaria Broglio