Pensioni in ritardo, ecco quando arriva l'accredito di maggio - informativasindacale.it
Confermato il pagamento in ritardo delle pensioni a maggio: ecco quando cominceranno ad arrivare i soldi, tutti i dettagli.
Anche il mese di maggio porta con sé novità per i pensionati italiani, ma non si tratta di buone notizie per chi sperava in un aumento dell’assegno. Al contrario, si conferma un leggero ritardo nei pagamenti e, per alcuni, continuano le trattenute legate ai conguagli dell’anno precedente.
Vediamo quindi nel dettaglio quando verranno accreditate le pensioni a maggio, se ci saranno variazioni negli importi e quali sono le prospettive per i mesi a venire.
Il pagamento delle pensioni nel mese di maggio non avverrà il primo del mese, come al solito, ma il 2 maggio. Un ritardo molto leggero, dunque, ma dovuto a una causa molto specifica: la Festa del Lavoratori, un giorno festivo durante il quale non si effettuano operazioni bancarie o postali.
Dunque sia chi riceve la pensione sul conto corrente bancario che chi preferisce il ritiro in contanti alla posta dovrà attendere venerdì 2 maggio per ricevere l’accredito.
Inoltre, chi sperava in un aumento dell’assegno pensionistico rimarrà molto deluso: maggio non porterà novità positive da quel punto di vista, almeno per la maggior parte dei pensionati. Gli unici aumenti finora concessi risalgono all’inizio dell’anno, quando è entrata in vigore la rivalutazione dello 0,8%. A questa si è aggiunta (ma solo per chi percepisce una pensione inferiore al trattamento minimo ovvero 603, 40 euro) una maggiorazione straordinaria pari al 2,2%.
Al momento non sono previste ulteriori rivalutazioni, mentre per un possibile aumento bisognerà attendere luglio, quando verrà corrisposta la quattordcesima mensilità a chi ne ha dirutto. Un altro spiraglio potrebbe però aprirsi sul fronte fiscale, con la proposta della riduzione dell’aliquita IRPEF per il secondo scaglione dal 35 al 33%.
Una decisione che permetterebbe un risparmio fino a 640 euro annui per i pensionati con redditi superiori a 28.000 euro. Ma è presto per cantar vittoria. La misura è infatti è in attesa di conferma.
Oltre all’assenza di aumenti, alcuni pensionati dovranno fare i conti con tarttenute fiscali già viste nei mesi scorsi. Nulla cambia infatti pr quanto riguarda le addizionali regionali e comunali (a maggio contunuano a essere trattenute le somme relative al saldo 2024, mentre per il 2025 si paga solo l’acconto delle addizionali comunali).
Non cambia nulla nemmeno per le ritenute IRPEF in acconto per il 2025, in attesa di conguaglio di fine anno e per i recuperi da conguagli nel 2024, che per alcuni pensionati proseguono con rateizzazioni mensili fino a novembre. A patto che il debito superi i 100 euro.